Mafie e libere professioni Come riconoscere e contrastare l'area grigia

Mafie e libere professioni

Come riconoscere e contrastare l'area grigia

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Nell’attuale fase storica, che pure ha conosciuto un impegno straordinario nel contrasto alle mafie, vi è un elemento che non ha trovato risposta adeguata. Si tratta del rapporto tra le aree mafiose e le libere professioni, un insieme di comportamenti vischiosi e collusivi, ormai densamente accertati nelle sedi investigative e giudiziarie. Vi sono ambiti nei quali le mafie, per lo sviluppo della loro attività criminale, hanno bisogno di specifiche competenze tecnico-professionali: basti pensare al riciclaggio, alla stesura di perizie, alla contrattualistica, alla partecipazione ad appalti pubblici. Si tratta di fenomeni posti in evidenza dalla Commissione parlamentare antimafia, che insieme alla Conferenza dei rettori, e al coinvolgimento degli ordini e dei collegi professionali, ha portato avanti un fondamentale lavoro d’inchiesta e dato avvio a un proficuo processo di collaborazione. Le relazioni che le mafie intessono nell’area grigia sono approfondite nel volume: gli autori ne analizzano la casistica attraverso lo studio dei provvedimenti giudiziari e dei procedimenti disciplinari degli organi. Molte le criticità che emergono. La più rilevante è l’istituto della cosiddetta «pregiudiziale penale», in base alla quale, allo scopo di tutelare il lavoro del professionista finché il fatto contestato non venga accertato con sentenza definitiva, è imposta la sospensione dei procedimenti disciplinari. Per contrastare i fenomeni collusivi, il libro formula una serie di proposte concrete, fondate su basi scientifiche, su presupposti culturali condivisi, facilmente comunicabili e trasferibili nel dibattito politicoistituzionale, con il fine di stimolare una proposta legislativa. È necessario ispessire la qualità etica e il rigore deontologico dei liberi professionisti, provvedendo a un adeguato percorso formativo, a partire dall’università, e aumentando il potere di sanzione.

Book details

About the author

Stefano D’Alfonso

Stefano D’Alfonso è professore di Istituzioni di diritto pubblico e coordinatore del Laboratorio interdisciplinare di ricerca sulle mafie e la corruzione del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II e consulente della Commissione parlamentare antimafia della XVII e XVIII legislatura.

Aldo De Chiara

Aldo De Chiara è stato procuratore generale vicario presso la Corte d’appello di Salerno e consulente della Commissione parlamentare antimafia.

Gaetano Manfredi

Gaetano Manfredi, professore di Tecnica delle costruzioni, è stato ministro dell’Università e della ricerca, rettore dell’Università di Napoli Federico II e presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane.

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