Costruire la democrazia Umberto Zanotti Bianco tra meridionalismo ed europeismo

Costruire la democrazia

Umberto Zanotti Bianco tra meridionalismo ed europeismo

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Umberto Zanotti Bianco (1889-1963) per circa mezzo secolo, tramite l’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno (Animi), ha condotto un laboratorio di riforma indirizzato alla concreta emancipazione civile, culturale ed economica delle fasce sociali più povere del Meridione. La sua opera, superando la visione di un Sud incapace di fare emergere saperi e potenzialità organizzative, mira a far crescere il lievito della consapevolezza e della capacità di governarsi. Tramite il suo impegno, l’Animi è diventata anche un esperimento di mobilitazione politica, legando il Mezzogiorno a rilevanti questioni internazionali della prima metà del Novecento (in particolar modo alla situazione armena, albanese ed ebraica). I piani dell’intervento sperimentati nel Sud, secondo Zanotti Bianco, potevano fungere da modello anche per agire a favore di quegli altri popoli del Mediterraneo che apparivano deficitari di strumenti per lo sviluppo democratico. Questa declinazione dei problemi dell’Italia meridionale da lui proposta, pur avendo visto con netto anticipo la necessità di un ponte culturale ed economico tra Mezzogiorno, Mediterraneo ed Europa, è stata però relegata nella penombra rispetto alla ricostruzione canonica del groviglio di problemi genericamente indicato come «questione meridionale». Come scrive Salvatore Settis, «Zanotti Bianco merita l’attenta cura che gli ha dedicato Mirko Grasso in questo libro, e questo libro merita di essere letto»: infatti, alla luce dei risvolti attuali dei problemi del Mezzogiorno, del rinnovato interesse verso i Sud del bacino del Mediterraneo, il complesso piano di intervento organizzato da Zanotti Bianco è ricco di spunti critici ben declinabili nella contemporaneità.

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