L'ora delle tenebre Carnets di guerra 1915-1918

L'ora delle tenebre

Carnets di guerra 1915-1918

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Nobile, cattolico modernista, scrittore e saggista, amico e biografo di Fogazzaro, inviso alle gerarchie ecclesiastiche, liberale antifascista, fuoriuscito in Svizzera, ambasciatore in Spagna e in Inghilterra. Tutto questo fu il milanese Tommaso Gallarati Scotti, che allo scoppio della prima guerra mondiale, non più giovanissimo, entrò come tenente di complemento nel corpo degli Alpini: legato da un rapporto stretto di amicizia e collaborazione con il capo di Stato maggiore Cadorna, di cui diventò il braccio destro, dopo Caporetto ne seguì le sorti, finendo la guerra come ufficiale del battaglione Val d’Orco. Dal suo privilegiato posto di osservazione, Gallarati Scotti tenne cronaca degli avvenimenti bellici che scorrevano davanti ai suoi occhi, riempiendo sette taccuini, dentro i quali si alternano note di tattica militare, sguardi sul campo di battaglia e sugli uomini che combattevano, introspezioni; prove di scrittura poetica, silenzi ed ellissi, resoconti di amicizie e ostilità. Finita la guerra, quei carnets seguirono l’autore fino a casa, dove si infilarono in un nascondiglio, avvolti in una discreta carta da pacco, per uscirne soltanto cento anni più tardi. In questa edizione critica, i carnets si presentano come un documento prezioso, ancora vibrante e forse insostituibile, dell’esperienza fatta da uomini, come lui religiosissimi e colti, che credettero di trovare nelle trincee e nel sangue la sostanza della riconsacrazione della terra e di se stessi alla nazione. Ai diari si accompagnano, oggi come allora, una riflessione e Tre canti sacri scritti in guerra come testamento spirituale e numerose foto in parte scattate da Gallarati stesso. Un’introduzione critico-storica di Diego Leoni restituisce inoltre il contesto in cui i taccuini vennero scritti e la rilevanza della figura di Gallarati Scotti.

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About the author

Tommaso Fulco Gallarati Scotti

Tommaso Fulco Gallarati Scotti (1878-1966) studiò Giurisprudenza a Genova, laureandosi nel 1901. Lì ebbe inizio la sua formazione civile e religiosa, che lo portò ad aderire ai progetti di riforma ecclesiale che confluiranno nell’esperienza del modernismo. Nel 1915 si arruolò, convinto che la partecipazione dei cattolici alla guerra fosse l’occasione per portare a termine il Risorgimento. Nel dopoguerra proseguì la sua intensa attività letteraria; fu antifascista, fuoriuscito in Svizzera, ambasciatore in Spagna per il governo Bonomi e in Inghilterra per il governo De Gasperi.

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