Care ragazze Un promemoria

Care ragazze

Un promemoria

Anteprima Scarica anteprima
«Care ragazze, ho incontrato tante di voi, in circostanze e luoghi diversi: nelle scuole, nelle università, nei partiti, nelle associazioni. Alcune entusiaste e consapevoli, altre sfiduciate, dal futuro incerto, rassegnate. Altre ancora desiderose di affermarsi, di superare ogni ostacolo pur di realizzare i propri progetti di vita…». È per loro che Vittoria Franco stila un promemoria delle libertà femminili conquistate dalla sua generazione, e l’intento è tutto rivolto al presente e al futuro di chi a quelle lotte non ha partecipato: «I diritti delle donne sono acquisiti, non sono dati “per natura”. Hanno una dimensione storica. Sono il frutto di lotte e di impegni di molte, diverse generazioni. E si possono anche perdere». Scoprire l’esperienza di donne che hanno lottato duramente per conquiste che oggi si danno per scontate; sapere che prima del 1974 in Italia non era possibile divorziare, che prima del 1978 l’aborto era illegale; che fino al 1975 la donna era sotto tutela del padre, del fratello o del marito e non aveva neanche diritto all’eredità; che prima del 1996 la violenza sessuale era un delitto contro la morale e non contro la persona: tutto questo serve come monito a non tornare a una concezione proprietaria della donna e a contrastare i tentativi di ricacciarla nei ruoli tradizionali e consueti. È vero, oggi le ragazze occupano la scena pubblica,ma è solo quella delle immagini televisive, che distorce la libertà e favorisce la mercificazione del corpo. Una realtà ormai arrivata al limite estremo dell’esibizione di un modello femminile che, seppure propagandato come dominante e vincente, contrasta con il vissuto di milioni di donne. Quelle stesse donne che il 13 febbraio 2011 sono scese in piazza per rivendicare con forza e con orgoglio prerogative, diritti e conquiste che sembravano così consolidati da non poter essere revocati né messi in discussione. Ecco, dunque, un promemoria dei tanti passi che le donne hanno fatto, ma soprattutto dei tanti ancora da fare, quelli decisivi per una reale parità e una cooperazione con gli uomini nella costruzione di una democrazia effettiva.

Dettagli libro

Ti potrebbe interessare