In difesa della storia Contro manipolatori e iconoclasti

In difesa della storia

Contro manipolatori e iconoclasti

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Questo libro è una vera e propria apologia della storia, una difesa appassionata dello studio di una disciplina, che, seguendo una tendenza sempre più affermatasi nelle scuole di ogni ordine e grado, oggi viene spesso posta in secondo piano rispetto alle scienze fisiche e naturali. Sennonché, sottolinea Massimo L. Salvadori, per quanto le scienze e la tecnologia occupino un’importanza che cresce in modo esponenziale nel mondo attuale, l’utilizzazione in senso positivo o negativo degli straordinari strumenti che esse forniscono dipende dalle scelte compiute in primo luogo dai gruppi dirigenti cui i cittadini affidano il potere. Infatti, la qualità di queste scelte è in indissolubile rapporto con i tipi di cultura, gli orientamenti morali, politici e civili. Qui entra in ballo l’importanza della formazione intellettuale che sta alla base della politica e dell’economia nelle varie forme di società. Le persone sono quel che sono, pensano quel che pensano, amano quel che amano, avversano quel che avversano sotto l’influenza delle molteplici e contrastanti eredità che trasmette loro il passato. Un passato che nei lasciti dei grandi esponenti del pensiero, dell’arte e della politica resta perennemente «contemporaneo»: fonte di riflessione, arricchimento, insegnamento e anche di ammonimento. La storia è un immenso fiume in cui scorrono insieme acque limpide e acque terribilmente torbide. Senza fare i conti con esse, gli uomini nel presente non possono comprendere quali vie seguire. Il nostro tempo, che vede i legami e le interdipendenze tra le molteplici società e gli Stati infittirsi, al punto che le loro storie si presentano come «storia del mondo», ci pone di fronte a sfide cruciali e drammatiche, antiche e nuove – in primo piano la pace, il benessere, l’emergenza ambientale –, che richiedono cultura, consapevolezza, prudenza, spirito critico. Nulla di ciò può farsi senza l’apporto dello studio della storia, condotto con i mezzi offerti dalla razionalità: una razionalità oggi minacciata dai «nuovi iconoclasti», i quali mettono alla gogna tutto quanto del passato non risulta in sintonia con i valori da essi ritenuti «belli e buoni». Così si fa morire lo studio critico della storia, il cui compito è sempre stato e rimane quello di indagare i perché e i come delle mentalità, dei costumi e dell’agire degli uomini dei secoli trascorsi, colti e compresi nei mondi che furono loro propri; mentre quello degli uomini d’oggi è di rendersi capaci, se lo sono, di migliorare la vita presente e futura.

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Sull'autore

Massimo L. Salvadori

Massimo L. Salvadori, professore emerito dell’Università di Torino, ha insegnato Storia delle dottrine politiche. Tra i suoi libri nel catalogo Donzelli, ricordiamo: L’idea di progresso (2006), Democrazia. Storia di un’idea tra mito e realtà (2015, 2016), Giolitti. Un leader controverso (2020), In difesa della storia. Contro manipolatori e iconoclasti (2021) e Da un secolo all’altro. Profilo storico del mondo contemporaneo, 1980-2022 (2022).¬zione. Matteotti emerge quale teorico e rappresentante di quello che definiva «riformismo rivoluzionario», un concetto ardito, rivolto contro sia il riformismo moderato di natura compromissoria sia il velleitario estremismo rivoluzionario: «un aratro dalla lama tagliente – spiega Salvadori –, atta a rivoltare la dura terra per renderla capace di offrire una nuova e migliore semina e di dare i frutti in grado di migliorare le condizioni anzitutto dei più indifesi».

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