Lavoro e storia Scritti e lezioni (1909-1948)

Lavoro e storia

Scritti e lezioni (1909-1948)

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«Da quando gli uomini esistono, il lavoro ha occupato sempre la vita della maggior parte di loro. Lavoro, dura legge. Ma nulla impedirà all’uomo di soffrire, di lottare perché divenga un giorno la dolce legge del mondo».

Il grande storico francese Lucien Febvre, fondatore della celebre Scuola delle Annales, negli scritti raccolti in questo volume, in parte inediti per il pubblico italiano, si misura sui temi del lavoro e del sindacato. L’interesse di Febvre per il mondo del lavoro, prima ancora che dalla sua professione di storico, deriva dalla militanza politica giovanile, iniziata tra le file dei socialisti all’epoca dell’affaire Dreyfus. È in quella stagione così intensa e vivace che egli si appassiona alle vicende sindacali, mostrandosi vicino alle idee di Proudhon e alle posizioni della Confédération générale du travail. Di tale interesse sono testimonianza soprattutto le Lezioni sul sindacalismo francese che egli tiene a Parigi nel 1920, quando accetta la difficile sfida di ripercorrere la recente storia nazionale, tanto affascinante quanto travagliata, proprio attraverso l’evoluzione del sindacato. I temi affrontati sono molteplici: le radici culturali del movimento operaio, le complesse dinamiche organizzative, il ruolo assunto dai diversi protagonisti, i pregi e i limiti della dottrina rivoluzionaria e, da ultimo, la cesura della Grande guerra, foriera di profondi mutamenti. Le analisi di Febvre, come evidenzia il saggio introduttivo di Fabrizio Loreto, risentono anche dei rapporti personali che egli mantiene con alcuni dirigenti socialisti, il più importante dei quali è Albert Thomas, direttore dell’Organizzazione internazionale del lavoro, e con insigni studiosi del lavoro, primo fra tutti il sociologo Georges Friedmann, suo stretto collaboratore nella stagione delle Annales. Anche se nel tempo Febvre abbandonerà quasi del tutto l’analisi storica del tema, tornando sull’argomento solo in modo occasionale, a tanti anni di distanza i suoi scritti su lavoro e sindacato conservano intatto il loro valore: sia a livello scientifico, offrendo numerosi spunti di riflessione per il mestiere di storico; sia sul piano civile, invitando a riflettere sul lavoro come fondamento della cittadinanza democratica e, dunque, sulla necessità di dare a chi lavora un’adeguata rappresentanza sociale e politica.

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Sull'autore

Lucien Febvre

Lucien Febvre (1878-1956) è stato uno dei più grandi storici del Novecento. Dal 1919 fu chiamato a insegnare all’Università di Strasburgo e qui conobbe Marc Bloch, con cui costruì un profondo sodalizio intellettuale che avrebbe dato vita, nel 1929, alle «Annales», una delle esperienze più vive della cultura storica europea. Tra i suoi insuperati lavori ricordiamo Filippo II e la Franca Contea (1979) e La terra e l’evoluzione umana (1980). Di Febvre Donzelli ha pubblicato Onore e patria (1997), Il Reno. Storia, miti, realtà (1998) e L’Europa. Storia di una civiltà (1999, 2019).

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