Dalla Maiella alle Alpi

Dalla Maiella alle Alpi

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Sul suolo abruzzese la linea Gustav ristagna dall’ottobre 1943 al giugno dell’anno dopo, seminando ovunque morte e distruzione. Qui le popolazioni civili, entro quadri geografici e storici molto peculiari, vengono coinvolte nelle forme più tipiche e atroci del secondo conflitto mondiale: evacuazioni in massa, bombardamenti, stragi, scontri all’arma bianca, fino alla «terra bruciata». Solitamente di questo scacchiere bellico nella pubblica opinione – e anche nella letteratura corrente – viene ricordata la «battaglia di Cassino», facendone così risaltare soprattutto, se non esclusivamente, il versante tirrenico, dal lato strettamente militare come pure da quello resistenziale. Ma anche le battaglie – dal Sangro a Ortona, significativamente definita la «Stalingrado d’Italia» – che nel 1943-44 si combattono in Abruzzo, sul versante adriatico, sono tra le più cruente e rovinose della guerra. In questo contesto, ancor prima che al Nord, prende corpo un robusto movimento partigiano, dai tratti originali e anticipatori, la cui punta più avanzata – la Brigata Maiella – continuerà a combattere con gli Alleati, secondo modalità proprie, fino alla liberazione dell’Italia intera. L’autore ricostruisce un ricco mosaico di bande ed eventi resistenziali (a cominciare dalla «battaglia» di Bosco Martese e dalla rivolta di Lanciano) che finora la storiografia nazionale e internazionale ha scarsamente considerato. Ne escono ampiamente revisionati convincimenti che sul piano generale sembravano definitivamente acquisiti. Serrato è il confronto non soltanto con le mistificanti letture d’impostazione socio-antropologica (o letteraria), ma anche con quelle ancora più deformanti di certi revisionismi vecchi e nuovi. Partendo da uno specifico quadro regionale, il libro offre uno spaccato molto variegato, per diversi aspetti inedito, della guerra e della Resistenza in Italia, con la messa a fuoco di questioni cruciali per il ricorrente dibattito culturale sul quale si plasma l’identità della nazione.

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Sull'autore

Costantino Felice

Costantino Felice, già professore di storia economica all’Università D’Annunzio di Pescara, si occupa di economia e società nel Mezzogiorno, con particolare riguardo all’Abruzzo e al Molise. Ha curato il volume L’Abruzzo della collana «Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità a oggi» (Einaudi, 2000). È autore, tra l’altro, di Dal borgo al mondo (Laterza, 2001), e, per i tipi della Donzelli, di Verde a Mezzogiorno. L’agricoltura abruzzese dall’Unità a oggi (2007); Il Mezzogiorno operoso. Storia dell’industria in Abruzzo (2008); Il Mezzogiorno tra identità e storia. Catastrofi, retoriche, luoghi comuni (2017); Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo (20222).

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