Il decreto sugli standard è una delle norme fondamentali dell’urbanistica italiana. La sua emanazione, il 2 aprile del 1968, risponde all’intento di regolare la quantità minima di spazio urbano da destinare a servizi e attrezzature collettive: scuole, dotazioni sportive e per il gioco, parchi e giardini, centri civici e istituzionali, religiosi e culturali, presidî sanitari, aree a parcheggio. Si tratta di una norma che, nella sua semplicità, ha avuto implicazioni importanti nelle trasformazioni delle città italiane negli ultimi cinquant’anni, contribuendo a definire le relazioni tra territorio e diritti di cittadinanza, attraverso la costruzione di una riserva di suoli pubblici e la regolazione degli spazi preposti a garantire un’offerta adeguata di attrezzature per l’istruzione, la cultura, la salute, la socialità e la sicurezza. Il volume nasce dalla riflessione e dalla discussione promosse su questi temi tra il 2017 e il 2019 da un gruppo composto da ricercatori di differenti atenei (Laboratorio Standard), con un numero consistente di altri studiosi, professionisti e amministratori pubblici, nell’intento di mettere a valore e fare evolvere entro un quadro condiviso sentieri di ricerca teorica e operativa. Abbiamo scelto una postura orientata a osservare gli standard a partire dal loro lascito spaziale, un consistente deposito di città pubblica, di cui garantire cura, accessibilità, fruizione. Questo patrimonio, materiale e simbolico, è a nostro modo di vedere una delle leve da cui partire per aspirare a una rinnovata stagione di politiche per la rigenerazione dei contesti urbani contemporanei e per il welfare locale. Il volume si chiude con un testo propositivo (un Manifesto articolato in sette punti), il cui obiettivo è individuare alcune delle traiettorie possibili verso l’aggiornamento della norma e la sua applicabilità, oggi.
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Italian -
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Laboratorio Standard
Laboratorio Standard è un gruppo che coinvolge ricercatori del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste (Sara Basso, Elena Marchigiani), del Dipartimento di Culture del progetto dell’Università Iuav di Venezia (Alessia Franzese, Stefano Munarin, Maria Chiara Tosi), del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico d Milano (Cristina Renzoni, Paola Savoldi), del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre (Mauro Baioni, Giovanni Caudo, Nicola Vazzoler).