Dis-union Jack Immigrazione, minoranze etniche e razzismo in Inghilterra (1945-90)

Dis-union Jack

Immigrazione, minoranze etniche e razzismo in Inghilterra (1945-90)

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L’Inghilterra del secondo dopoguerra, bisognosa di manodopera, ha favorito l’immigrazione dall’Europa e dal suo vastissimo mondo coloniale. I governi, pur con gradazioni diverse fra conservatori e laburisti, hanno presto stimolato e sfruttato a fini elettorali l’inquietudine della popolazione bianca per la presenza delle minoranze etniche «visibili». L’ostilità dipendeva dall’impreparazione culturale verso la diversità, dalla memoria dell’impero e dal cambio di prospettiva di un paese che cominciava a guardare più alla Cee che al Commonwealth. Il volume ricostruisce il cambiamento delle politiche migratorie dal 1948, la limitazione dei diritti, il razzismo nei sindacati e nei partiti politici al fine di ridurre l’immigrazione e far convivere la società maggioritaria con la minoranza di origine coloniale. Lo studio si conclude coi governi Thatcher, quando venne riformulato il concetto di cittadinanza (con l’abbandono dello ius soli) e aumentò la discriminazione verso i discendenti dei migranti del New Commonwealth: elementi che ebbero un ruolo decisivo nell’esplosione della violenza di strada nei principali centri urbani del paese. Tramite il dibattito storiografico e sociologico sulle Race Relations (fra razza, genere e classe), la documentazione delle forze politiche e delle associazioni per la difesa dei diritti civili, viene ricostruito il rapporto fra la bianchezza e i cittadini di origine ex coloniale, dimostrando che i problemi dibattuti per decenni in una società sempre più mista sono simili a quelli che osserviamo oggi anche in Italia. Dall’esempio dell’Inghilterra del secolo scorso si possono cogliere spunti utili a orientare il dibattito attuale sul razzismo, l’immigrazione, l’integrazione delle minoranze, la crisi del multiculturalismo e le sfide del presente multietnico.

Book details

About the author

Simone Duranti

Simone Duranti, storico contemporaneista presso l’Università della Tuscia, si è occupato principalmente dell’Italia fascista, della Germania fra le due guerre, delle teorie del totalitarismo e del razzismo antisemita. Oltre a insegnare Migration and Integration Policies in Post-War Europe, ha scritto sui conflitti sociali all’interno delle Race Relations nella Gran Bretagna contemporanea. Fra le sue monografie: Lo spirito gregario. Storia dei Guf fra politica e propaganda (1930-1940) (Donzelli, 2008) e l’antologia Leggi razziali fasciste e persecuzione antiebraica in Italia (Unicopli, 2019).