L'alienazione

L'alienazione

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La teoria dell’alienazione è stata una tematica rilevante dell’opera di Marx e rappresenta uno dei suoi contributi più significativi alla critica della società borghese. Infatti, mediante i concetti di lavoro estraneato, reificazione, sussunzione del lavoro e feticismo, egli disvelò l’autentico rapporto di dipendenza che la classe lavoratrice, nelle condizioni sociali del mondo contemporaneo, subisce nei confronti del capitale. L’interesse verso i testi che contengono queste riflessioni è accresciuto dal fatto che, al loro interno, la critica dell’alienazione è accompagnata dalla descrizione della società post-capitalistica teorizzata da Marx, ovvero dall’esposizione di quello che egli riteneva un nuovo possibile scenario di emancipazione umana. Da questi brani emerge un Marx molto diverso da quello raffigurato da tanti suoi critici e presunti seguaci. Un autore per il quale il libero sviluppo delle individualità e la libertà hanno la stessa importanza dell’uguaglianza e della dimensione collettiva. In una fase in cui, dopo essere stato prima assimilato al cosiddetto «socialismo reale» e poi messo frettolosamente da parte dopo il 1989, Marx viene riscoperto e la sua opera torna a essere letta al fine di poter meglio comprendere la crisi e le contraddizioni del capitalismo odierno, la riproposizione di queste pagine sull’alienazione fornisce un prezioso strumento critico per la trasformazione del presente e può suscitare grande stupore e interesse sia in quanti credono di sapere già tutto di Marx, sia nelle nuove generazioni di lettori, che non hanno ancora avuto modo di avvicinarsi ai suoi scritti.

Book details

  • Publisher

  • Original text

    Yes
  • Language

    Italian
  • Publication date

  • Page count

    126

About the author

Karl Marx

Karl Marx nacque a Treviri nel 1818. Dopo essersi laureato in filosofia a Berlino, fu esule a Parigi e a Bruxelles, dove scrisse La sacra famiglia (con Engels, 1845), La miseria della filosofia (1847) e Il manifesto del partito comunista (con Engels, 1848). Risalgono a questo periodo anche i Manoscritti economico-filosofici del 1844 e L’ideologia tedesca (con Engels, 1845-46) che, dati alle stampe nel 1932, diventeranno tra le opere politico-filosofiche più lette nel Novecento. A partire dal 1851, Marx lavorò a lungo come giornalista presso il «New-York Tribune», il quotidiano più diffuso degli Stati Uniti. Scrisse, inoltre, Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte (1852) e le Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia (1853). Tra il 1864 e il 1872 fu il principale esponente dell’Associazione internazionale dei lavoratori e, in seguito alla repressione della Comune di Parigi, pubblicò La guerra civile in Francia (1871). Nel 1867 completò il suo magnum opus, il libro primo del Capitale, mentre il libro secondo e il terzo, lasciati incompleti, saranno dati alle stampe da Engels, nel 1885 e nel 1894. Successivamente, vennero pubblicati anche altri suoi manoscritti economici, tra i quali i Grundrisse (1857-58) e le Teorie sul plusvalore (1862-63), e testi politici, come la Critica del programma di Gotha (1875).

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