«Dall’inizio del nuovo secolo, in Italia si è alimentata un’illusione: quella di essere diretti verso la piena occupazione. Si tratta, appunto, di un inganno. Se si analizzano i numeri, emergono una realtà diversa e una tendenza opposta: in questi anni si è assistito nel nostro paese a una rapida crescita non di un’occupazione dotata di stabilità e tutele, ma della sottoccupazione, con forme e tipi di lavoro frammentato e vulnerabile. Una sottoutilizzazione delle persone in ore, istruzione e competenze».
I numeri del mercato del lavoro in Italia sembrano indicare una situazione rosea: crescita degli occupati, maggiore presenza delle donne, calo della disoccupazione. Non solo siamo in più a lavorare, ma lavoriamo sempre meno. È davvero questa la situazione? Qual è effettivamente il tipo di occupazione in crescita? E gli stipendi, i diritti? Dall’inizio del secolo nel nostro paese a crescere non è stata un’occupazione caratterizzata da stabilità e garanzie, ma la sottoccupazione, vale a dire un lavoro estremamente frammentato e vulnerabile, segnato da una sottoutilizzazione delle persone, considerando sia il tempo dedicato al lavoro sia la formazione e le competenze dei lavoratori. La sottoccupazione è la tendenza profonda e diffusa in Italia negli ultimi decenni, come emerge dal volume, che mette insieme competenze diverse e raccoglie numerose analisi sociologiche ed economiche oltre a documentazioni statistiche sui temi cruciali del lavoro, per restituire una fotografia più fedele possibile del nostro paese. In questo scenario, un peso non irrilevante ha una nuova concezione del lavoro: l’esperienza pandemica, oltre a sollecitare la diffusione dello smart working, ha stimolato una riflessione sul tempo dedicato alla cura di sé e dei propri affetti, sul tempo di vita libero dal lavoro. Eppure, nonostante il ridimensionamento, il lavoro continua a essere concepito come uno dei fattori fondamentali non solo della crescita economica, ma anche dello sviluppo sociale di un paese. Manca una discussione pubblica compiuta e a tutto tondo, latita un progetto politico di ampio respiro che si confronti con dati e studi completi e aggiornati: è a questo scopo che il presente volume tenta di dare il suo contributo. Dal lavoro precario al salario minimo, dall’occupazione femminile alla disoccupazione giovanile, dall’aumento dell’età lavorativa al rapporto tra vita e lavoro: una lettura approfondita del mondo lavorativo italiano e dei cambiamenti in atto, con un occhio puntato sul futuro.Book details
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Italian -
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About the author
Raffaele Brancati
Raffaele Brancati, economista, allievo di Federico Caffè e Giorgio Fuà, presidente del centro studi Met, ha prodotto analisi e valutazioni per istituzioni nazionali e internazionali e insegnato economia industriale in molte università italiane. Autore di numerosi articoli su riviste italiane e internazionali, il suo ultimo libro per i tipi della Donzelli è Fatti in cerca di idee. Il sistema italiano delle imprese e le politiche tra desideri e realtà (2010).
Carlo Carboni
Carlo Carboni, già ordinario di sociologia economica presso l’Università Politecnica delle Marche, è nel consiglio scientifico internazionale di «Sociologia del Lavoro» e di «Social Sciences» e dal 2007 scrive per «Il Sole 24 Ore». Tra le sue pubblicazioni: La società cinica. Le classi dirigenti italiane nell’epoca dell’antipolitica (Laterza, 2008), L’implosione delle élite (Rubbettino, 2015) e Magia nera. Il fascino pericoloso della tecnologia (Luiss Press, 2020).