Fra gli anni ottanta e novanta Palermo ha vissuto – come altre città del Sud – una stagione in cui sembrava avviato un profondo cambiamento sociale e politico. Dopo decenni di malgoverno e corruzione, segnati da un’economia debole e assistita e dai condizionamenti della criminalità, la società civile si era mobilitata. Il governo locale, anche per effetto della riforma, tentava di sperimentare un nuovo modello di sviluppo urbano e nuovi rapporti fra politica e società. Il decennio successivo ha visto però frustrate le aspettative di cambiamento: si ricostituiscono un sistema di governo e un rapporto con gli elettori di tipo tradizionale, mentre la città e la sua economia soffrono di vecchi e nuovi mali, in una involuzione che molti hanno letto come il ritorno a un ineluttabile destino. Si era dunque trattato di una fortuita commistione di contingenze, una temporanea deviazione da un sentiero di sviluppo da cui è troppo difficile uscire? O di un’occasione mancata, in cui le scelte della leadership politica si sono combinate alle situazioni del momento in modo da indebolire il consolidarsi dei risultati raggiunti? Per tentare una risposta a questa domanda il volume ripercorre la sequenza di eventi che hanno creato le condizioni per il rinnovamento e l’ascesa di Leoluca Orlando, rivisita la sua esperienza amministrativa e cerca di cogliere i passaggi critici che hanno finito per indebolirne gli esiti. La parabola di Palermo diventa così un caso esemplare per chi continua a interrogarsi sui destini del Mezzogiorno e sulle possibilità del cambiamento in contesti difficili.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
160 -
Argomento