Il libertino in fuga Machiavelli e la genealogia di un modello culturale
Il libertino in fuga Machiavelli e la genealogia di un modello culturale

Il libertino in fuga

Machiavelli e la genealogia di un modello culturale

«Da Machiavelli a Shakespeare, da Montaigne a Molière, il modello culturale del libertino ha avuto e ha un ruolo centrale nell’immaginario dell’individuo moderno. Esso è pervicacemente presente, talora anche sottotraccia, nella coscienza culturale del nostro tempo. Il libertino è sempre, quasi per definizione, “in fuga”, tanto dalla condanna delle morali dominanti quanto dai bisogni classificatori di chi vorrebbe trarne una categoria univoca e rassicurante».

«Dopo l’età antica, nell’età medievale e poi moderna – scrive il poeta Valéry – cominciarono a chiamarsi libertini coloro i quali pretendevano di avere liberato i propri pensieri. Presto quel bel titolo venne riservato a chi non conosceva catene nell’ordine dei costumi. Più tardi ancora, i libertini furono coloro i quali resero la libertà un ideale, un mito, un fermento culturale». Muovendosi sulle tracce di questa figura multiforme, sfuggente e affascinante, Attilio Scuderi ricostruisce il modello culturale del libertino, riscoprendone il ruolo centrale nell’immaginario del soggetto moderno. Le origini di questo modello vengono riportate al pensiero e al personaggio di Machiavelli, la cui esperienza intellettuale è segnata dagli sforzi e dai drammi del bisogno insopprimibile di avere la mente libera. Proprio questo bisogno, nella sua inquietante modernità, lo condusse all’analisi del sistema politico e sociale del suo tempo, lo predispose alla comprensione dei fenomeni individuali e collettivi di relazione con il potere e lo spinse a un lavoro di vera e propria «fabbricazione» di una nuova soggettività scissa, prospettica e reattiva alle dinamiche del dominio, rendendolo da subito un punto di riferimento centrale, tanto conflittuale quanto nevralgico, del dibattito culturale rinascimentale. Nasce proprio da questa dimensione controversa e conflittuale il «mito» di Machiavelli come libertino e «padre» dei libertini, iniziatore di una genealogia mutevole di intellettuali e artisti, ma anche semplici uomini e donne, uniti dalla difesa del nucleo profondo delle proprie libertà individuali e dal bisogno di immaginare e costruire una società che le tuteli e promuova.

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Sull'autore

Attilio Scuderi

Attilio Scuderi è docente di Letterature comparate all’Università di Catania. Si è occupato di autori italiani e stranieri del Novecento, di studi culturali e tematici, e di mitocritica. Tra i suoi libri: L’ombra del filologo. Romanzo europeo e crisi della cultura umanistica (Le Monnier, 2009); Il paradosso di Proteo. Storia di una rappresentazione culturale da Omero al postumano (Carocci, 2012). Per la casa editrice Donzelli ha pubblicato L’arcipelago del vivente. Umanesimo e diversità in Elias Canetti (2016).

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