Scritti sull'alienazione Per la critica della società capitalistica
Scritti sull'alienazione Per la critica della società capitalistica

Scritti sull'alienazione

Per la critica della società capitalistica

«Considerare la libera concorrenza quale ultimo sviluppo della libertà umana, e la negazione della libera concorrenza come negazione della libertà individuale, è un’insulsaggine. Non c’è niente di più falso. Si tratta solamente di uno sviluppo libero su base limitata – quella del dominio del capitale. Il libero sviluppo delle individualità è possibile con la riduzione del lavoro necessario della società a un minimo». Karl Marx, Grundrisse

La teoria dell’alienazione occupa un posto di rilievo nell’opera di Marx ed è stata a lungo considerata uno dei suoi contributi più significativi alla critica della società borghese. Mediante i concetti di lavoro estraniato, sussunzione del lavoro al capitale e feticismo delle merci, Marx disvelò le condizioni di sfruttamento della classe lavoratrice nella società capitalistica. Nel passato, la gran parte degli autori che hanno scritto su questa tematica si è erroneamente basata sulle sue opere giovanili. In questa antologia, al contrario, Marcello Musto ha selezionato e ricostruito, con grande rigore filologico e interpretativo, soprattutto le pagine degli scritti economici di Marx, nelle quali le sue riflessioni furono ben più approfondite e particolareggiate di quelle dei suoi primi manoscritti filosofici. L’interesse dei testi contenuti nel volume è accresciuto dalla combinazione della critica dell’alienazione con la descrizione della società post-capitalistica teorizzata da Marx. La denuncia della nuova schiavitù imposta dal capitale è completata, in alcuni casi, da preziose indicazioni sul profilo della società comunista, concepita da Marx come la forma possibile di emancipazione umana. Dall’insieme di questi brani emerge un autore secondo il quale la libertà e il libero sviluppo delle individualità non hanno minore importanza dell’uguaglianza e della dimensione collettiva. In occasione del bicentenario della nascita, Marx viene riscoperto, ancora una volta, e le sue opere ripubblicate in tutto il mondo. La riproposizione delle sue migliori pagine sulla critica dell’alienazione nella società capitalistica fornisce un prezioso strumento critico sia per la comprensione del passato che per la trasformazione del presente.

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Sull'autore

Karl Marx

Karl Marx nacque a Treviri nel 1818. Dopo essersi laureato in filosofia a Berlino, fu esule a Parigi e a Bruxelles, dove scrisse La sacra famiglia (con Engels, 1845), La miseria della filosofia (1847) e Il manifesto del partito comunista (con Engels, 1848). Risalgono a questo periodo anche i Manoscritti economico-filosofici del 1844 e L’ideologia tedesca (con Engels, 1845-46) che, dati alle stampe nel 1932, diventeranno tra le opere politico-filosofiche più lette nel Novecento. A partire dal 1851, Marx lavorò a lungo come giornalista presso il «New-York Tribune», il quotidiano più diffuso degli Stati Uniti. Scrisse, inoltre, Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte (1852) e le Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia (1853). Tra il 1864 e il 1872 fu il principale esponente dell’Associazione internazionale dei lavoratori e, in seguito alla repressione della Comune di Parigi, pubblicò La guerra civile in Francia (1871). Nel 1867 completò il suo magnum opus, il libro primo del Capitale, mentre il libro secondo e il terzo, lasciati incompleti, saranno dati alle stampe da Engels, nel 1885 e nel 1894. Successivamente, vennero pubblicati anche altri suoi manoscritti economici, tra i quali i Grundrisse (1857-58) e le Teorie sul plusvalore (1862-63), e testi politici, come la Critica del programma di Gotha (1875).

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