Machiavelli paragona la Fortuna a un fiume rovinoso, che quando s’adira allaga i piani, rovina gli alberi e gli edifici. Agli uomini, ai politici, «quando sono tempi quieti», non resta che costruire canali e alzare argini, tanto più in territori travolti dalla crisi globale e divenuti campagne «senza alcun riparo». Enrico Rossi, alla guida della Regione Toscana dal 2010, ha cercato di reggere l’urto interpretando la politica come «arte del rimedio». Come presidio fisico nei luoghi della crisi, che spesso sono anche territori esposti al dissesto idrogeologico, a emergenze ambientali secolari e alla carenza di infrastrutture. Da questa interazione con i territori sono nate risposte originali e coraggiose: la tutela del paesaggio, la battaglia per la dignità dei pendolari e del trasporto pubblico, un innovativo welfare per i giovani e un inedito piano di contrasto alla povertà delle famiglie. Senza rinunciare alla sfida dello sviluppo, alla politica industriale ed energetica, e al sostegno intelligente alle imprese (credito, internazionalizzazione e forte spinta alla ricerca). Tutto questo ha rimodellato il governo del territorio in una capillare ricostruzione di reti di sicurezza, protezione e innovazione. Tant’è che oggi la Toscana è la regione che meglio ha retto alla crisi. Che cos’è cambiato rispetto agli anni d’oro dei distretti e del made in Tuscany? Come sono cambiate le città d’arte e i «borghi» millenari? Come hanno reagito le imprese? Cosa rappresenta Prato alla luce del declino manifatturiero italiano e delle nuove sfide della tolleranza e dell’integrazione? Luci e ombre di un presente carico di paura e speranza. Un racconto scandito da ventisei tappe; il viaggio di un testimone operoso e attento a preservare il patrimonio democratico toscano dalle minacce del tempo presente.
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
176 -
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